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Carcere di Mbalmayo: Camerun

Aiuto per il carcere di Mbalmayo in Camerun

Dal felice incontro con Gabriella e Walter Pasqui di Faenza, due anziani volontari che operano da tanti anni in Camerun, è nato un progetto da noi consigliato dopo aver visto un video dove si vedeva chiaramente il degrado ambientale in cui vivevano i carcerati.

Abbiamo consegnato una somma chiedendo di utilizzarla per disinfestare e imbiancare questi locali con il lavoro degli stessi carcerati e di creare anche un comitato di difesa gratuito per loro che restano in carcere anche solo perché non hanno i soldi per la marca da bollo da mettere nei documenti per istanze di scarcerazione e difesa.
Queste carceri sono sovraffollate, i carcerati vivono in 500 su spazi da 150 persone in condizioni disumane e con un solo rubinetto dell’acqua per lavarsi.

Siamo molto felici di constatare (vedi foto) che le autorità del carcere e i carcerati hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa.

  • La disifenstazione

All' Associazione Manoperlapace

Carissimi,

abbiamo ricevuto il sostegno che avete mandato tramite Gabriella Pasqui. Vi ringraziamo enormemente.
Al suo arrivo, abbiamo rivisto il progetto che avevamo elaborato per il carcere di Mbalmayo.
Si trattava di vedere quali fossero le priorità e programmare i primi interventi in base alla somma ricevuta, abbiamo identificato come priorità:
1) La disinfestazione dei locali del carcere (in tutto 12 locali) utilizzando un disinfettante e la calce viva.

2) La riparazione della fossa settica e fare i canali di scolo e un altro pozzo nero fuori dal carcere.

3) Fornire le carceri di acqua potabile. Al momento, il carcere riceve l'acqua potabile dalla società nazionale di distribuzione delle acque (SNEC), ma l'impianto idrico (tubi, rubinetti, ecc.) è completamente inutilizzabile. Inoltre si aggiunge il problema dell'insufficienza della pressione (il carcere si trova infatti su una collina). Di conseguenza, l'acqua è scarsa ed insufficiente per il numero dei detenuti (circa 500 presenze invece di 150).
La soluzione più efficace è quella di costruire un pozzo che alimenterebbe tutto il carcere in qualsiasi momento.

4) Per i detenuti in attesa di processo, abbiamo incontrato i due procuratori che si sono dichiarati disponibili. Abbiamo anche avuto la disponibilità di un giudice e due avvocati. Abbiamo previsto un incontro di riflessione e di programmazione con il comitato giustizia e pace della diocesi.
Quindi, abbiamo iniziato in questi giorni la prima azione, cioè la disinfestazione dei locali.
Vi inviamo alcune foto dei lavori fatti.

Il giorno 30 novembre, daremo le medicine per varie malattie comuni, le panchine da mettere all'interno del cortile, due piccoli cassonetti per la spazzatura.
Continuiamo anche la sensibilizzazione - prevenzione dell' AIDS.

Vi ringraziamo infinitamente del vostro contributo e vi terremo informati in futuro. Siamo sicuri che il vostro impegno sia veramente importante per queste persone che purtroppo sono dimenticate dalla società.

Cari saluti

George Ale MBAKGA