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Cari Amici e Benefattori,

mi accorgo che è un po’ di tempo che non vi invio nostre notizie dal Congo.

Le recenti calamità che hanno colpito la nostra Romagna, compresa la città di Faenza, mi offrono l’occasione di farlo, anche per esprimere il grande dispiacere che provo pensando alle sofferenze di tante persone che hanno subito ingenti danni in maniera così inattesa e imprevista. Condivido di cuore la loro amarezza e prego per loro. Ma non è solo l’Italia a essere colpita da queste calamità.

Un avvenimento ben più catastrofico dovuto allo stesso fenomeno delle inondazioni è avvenuto anche qui da noi in Congo giorni fa’ in una zona non lontana da Bukavu dove interi villaggi sono stati spazzati via dalla furia dei fiumi esondati provocando un pesantissimo bilancio di più di 400 morti e un alto numero di dispersi di cui probabilmente non si saprà mai nulla.

E’ la minaccia costante dei cambiamenti climatici che ormai flagellano con crescente intensità il nostro pianeta, con ripercussioni ancora pià gravi qui in Africa dove la gente, pur essendo solo in minima parte responsabile dei fenomeni di inquinamento, subisce in maniera più accentuata questi avvenimenti drammatici senza ricevere quasi mai una adeguata assistenza umanitaria e gli aiuti necessari.

A questo va aggiunto il moltiplicarsi un poì ovunque delle guerre.

Si parla quasi solo della crudele e insensata guerra in atto da più di un anno in Ukraina a causa anche degli effetti nefasti che ha provocato a livello mondiale, ma la nostra gente qui nell’estremo est del Congo vive il dramma della guerra e di continui conflitti armati da circa 30 anni con un terribile bilancio di milioni di morti e il preoccupante fenomeno di milioni di sfollati interni. Un dramma terribile che resta quasi del tutto ignorato perché si vogliono dissimulare i motivi ecomomici di sfruttamento delle preziose materie prime che ne sono la causa.

Da più di un anno un ennesimo conflitto armato scatenato da un Movimento Ribelle, l’M23, creato e sostenuto dal vicino Rwanda, sta imperversando e martoriando soprattutto le popolazioni del Nord Kivu che ha come capoluogo la città di Goma e non si riesce a venirne a capo, nonostante i ripetuti tentativi diplomatici e l’ambiguo intervento di diverse forze armate esterne che si sono mostrate finora del tutto inefficaci. E anche qui nel sud Kivu, che ha come capoluogo la città di Bukavu, la tensione e la presenza di molti gruppi armati creano una situazione non meno instabile e problematica.

Oltre tutto, in questo contesto così critico, nel prossimo mese di dicembre dovrebbero aver luogo le elezioni presidenziali, le quali, anche se più volte riconfermate, sono ritenute nel contesto attuale di difficile attuazione.

Sarebbe veramente indispensabile poter avere alla testa dello Stato Dirigenti politici legittimamente eletti, veramente competenti ed onesti, in un Paese devastato da una corruzione pervasiva e da disfunzionamenti generalizzati che esigerebbero riforme profonde a tutti i livelli.

Quello che ogni giorno preoccupa maggiormente la gente è tuttavia il costo crescente della vita dovuto all’aumento progressivo dei prezzi, anche degli alimenti più essenziali, che mette in grande difficoltà soprattutto i ceti più poveri.

Cosa fare e come uscire da questo circolo vizioso che attanaglia la vita di tanta gente?

E’ il grande interrogativo che ci opprime la mente e il cuore, di fronte al quale sperimentiamo un grande senso di impotenza e di inadegatezza.

Soprattutto quando dobbiamo portare avanti opere sociali che riguardano un numero crescente di bambini e di famiglie in difficoltà.

Le risorse non sono più quelle di una volta. E le diminuite energie, aggravate dal mio pesante handicap della sordità, costituiscono un ostacolo notevole che inclina anche a un certo sconforto.

La grande risorsa di cui ringrazio ogni giorno il Signore è l’impegno ammirevole di mamma Merida e delle altre persone che si dedicano con vera dedizione al bene di tanti nostri bambini e al contatto con le loro famiglie.

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Mamma Merida con 3 degli orfanelli adottati WILONJA orfano di entrambi i genitori

e affetto da anemia falciforme

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Bambini nel Centro Nutrizionale La nostra brava infermiera cura un bimbo

ammalato

La mia presenza, anche se piuttosto limitata dal punto di vista operativo, è considerata da loro molto importante come sostegno morale ed è per questo che, unendomi alla loro insistente preghiera, chiedo al Signore la forza di poter resistere.

L’avvenire di questo Paese, come del resto la vita di ciascuno di noi, è nelle mani del Signore, che è Risurrezione e Vita”, ed ha solo disegni di amore e di salvezza per tutti coloro che confidano in Lui.

Ho voluto inviarvi questo breve prospetto reale e concreto della nostra situazione attuale, non solo come informazione, ma anche come espressione della nostra indefettibile riconoscenza e come stimolo a un sostegno costante e reciproco nella preghiera.

Coi nostri più cordiali saluti e auguri di ogni bene.

P. Giovanni Querzani

Bukavu – R.D.Congo

16/05/202

Carissimi Amici e benefattori,

anche quest’anno la Pasqua è alle porte col suo potenziale di speranza e di vita che scaturisce dalla fede in Gesù Cristo. Non è un mito o un sogno di stampo puramente umano, idealistico e irreale, ma un dono spirituale che realmente ci coinvolge e ci aiuta a superare la drammaticità degli avenimenti storici che stiamo vivendo. Stiamo di fatto attraversando un periodo storico molto critico e tormentato i cui esiti appaiono umanamente incerti.

Lasciando in sordina i grandi mali che si sono abbattuti sull’umanità intera: la micidiale epidemia del Covid 19, la spietata guerra in corso nell’Ukraina che,oltre il cumulo terrificante di distruzioni e morti, ha esasperato anche una crisi economica globale, il disastroso terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria e gli altri drammi provocati dai cambiamenti climatici, desidero concentrare in particolare la vostra attenzione sulla situazione molto critica che stiamo vivendo attualmente qui in Congo.

Papa Francesco con la sua recente visita in questo Paese ci ha fatto un dono immenso. Un anticipo della Pasqua. La sua presenza così pregna di umanità e empatia, le parole così forti, dirette e incisive hanno lasciato una impronta profonda nel cuore della gente. Il suo messaggio è stato chiaro e vigoroso.

“Rivolgo un vibrante appello a tutte le persone e a tutte le entità interne e esterne che tirano le fila della guerra nella Republica Democratica del Congo dilapidando, flagellando e destabilizzando questo Paese. Voi vi arricchite tramite lo sfruttamento illegale delle ricchezze di questo Paese e il sacrificio cruento di tante vittime innocenti.Ascoltate il grido del loro sangue, prestate l’orecchio alla voce di Dio che chiama alla conversione. Fate tacere le armi e mettete fine alla guerra. E’ ora di dire:”Basta ! Basta ad arricchirsi sul dorso dei più deboli, basta ad arricchirsi con le risorse e il danaro macchiato di sangue!”

E dopo aver ascoltato le terribili testimonianze dei sopravvissuti venuti dalle zone più colpite dalla guerra, ha aggiunto: “Di fronte alle violenze disumane che voi avete visto e vissuto sulla vostra carne, si resta sotto shoc. Non si può che piangere, senza parole, restando in silenzio... Sono con voi e voglio portarvi la carezza di Dio »

Non ha mancato a mettere in evidenza che il peso della sofferenza che opprime il popolo congolese è dovuto in parte anche alla corruzione e al malgoverno che minano dall’interno il Congo. “Il potere non ha senso- ha esclamato - se non diventa servizio. Com’è importante agire con questo spirito fuggendo l’autoritarismo, la ricerca facile del guadagno, la sete di denaro!”

Un forte impulso di impegno e responsabilità ha voluto darlo in modo speciale alla gioventù congolese offrendo suggerimenti molto concreti e operativi perché diventino artefici di un rinnovato avvenire del loro Paese. E ha incoraggiato noi tutti, preti e religiosi, ad essere “testimoni autentici e coraggiosi dell’amore di Dio“ per questa popolazione provata da tante sofferenze e tanti drammi.

E’ profondamente vero: la nostra presenza ha senso solo se sappiamo rispondere a questo sacro impegno di testimonianza con un servizio concreto, totale e disinteressato.

E’ quello che ci sforziamo di fare in questo contesto che rimane ancora tanto critico a causa dell’attivismo di diversi gruppi armati che infestano soprattutto l’est del Congo. La preoccupazione principale in questo momento viene dal gruppo ribelle M23 che, sostenuto dal Rwanda, da parecchi mesi domina su un vasto territorio nel nord Kivu fino a minacciare la città di Goma, capoluogo di quella Provincia. Né l’esercito congolese sul piano militare,né i succesivi vertici regionali sul piano diplomatico sono ancora riusciti a scongiurare la minaccia di un eventuale smembramento di quella parte del territorio nazionale, rischiando di rendere effetivo l’incubo della “balkanizzazione”della parte orientale del Congo.

Le conseguenze economiche di questo conflitto, oltre all’ingente ondata di nuovi profughi che ha provocato, sono pesanti.

La nostra opera di assistenza nutrizionale e sanitaria ai bambini colpiti dalla denutrizione, l’assistenza che prestiamo ai bambini più bisognosi nella nostra Casa-Famiglia Tupendane e la nostra scuola dedicata a san Padre Pio, risentono il peso di questa difficile situazione.

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Bambini malnutriti del nostro Centro nutrizionale

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La nostra Scuola dedicata a San Padre Pio

Mettendo la nostra fiducia nella Provvidenza stiamo attuando il progetto di creare “la FONDAZIONE TUPENDANE” formata da un manipolo di persone impegnate a dare un futuro a queste opere sociali. Pur contando ancora necessariamente sul vostro sostegno, i membri della Fondazione, oltre a offrire il loro lavoro e il loro modesto apporto finanziario personale, si impegnano a svolgere una efficace azione di sensibilizzazione della popolazione locale che mira a ottenere un sostegno locale sempre più consistente. La Provvidenza si mostra già all’opera. Non è raro che singole famiglie o gruppi di persone vengano a farci visita portandoci i loro doni sia in natura che in danaro. Sono segni incoraggianti che ci rallegrano e ci infondono speranza.

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Doni portati da Famiglie

Il vostro sostegno, nella misura in cui la situazione di crisi attuale lo rende ancora possibile, è certamente ancora necessario e indispensabile. Quando riceviamo il vostro generoso contributo, ne ringraziamo vivamente il Signore e sentiamo in cuore un raddoppiato sentimento di riconoscenza che esprimiamo nella preghiera.

Grazie di cuore per tutto quello che continuate a fare per noi.

Che il Signore continui a benedire il nostro comune impegno di bene che indica la presenza continua della Pasqua tra di noi.

Coi nostri più vivi auguri a tutti voi di una serena e gioiosa Pasqua !

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I bambini della Casa Famiglia Tupendane con alcuni membri della Fondazione

PADRE GIOVANNI QUERZANI

BUKAVU PASQUA 2023

Carissimi Amici, abbiamo appena trascorso il santo NATALE. Mi auguro che l’abbiate tutti vissuto in maniera bella e significativa, illuminati dal dono della fede.

E mia impressione che qui da noi in Congo, dove l’ambiente non è ancora così massicciamente contaminato da tanti falsi valori che impregnano le nostre società occidentali, sia più facile e spontaneo. Per la gente delle nostre comunità cristiane la festa di NATALE è significata dal Presepio, e non sostituita dai simboli “neopagani” dell’”albero di natale” o del “babbo natale” legati alla mentalità consumistica e vuoti di valore spirituale. Nella nostra Casa-Famiglia “Tupendane” i nostri bambini hanno fatto il loro “Presepio Vivente” che ci ricorda la venuta di Gesù in questo nostro povero mondo alla deriva e ci aiuta ad accoglierLo nella nostra vita come il “Salvatore”, l’”Emmanuele”, il “Dio con noi”.

E’ in questo gioioso clima di fede che abbiamo celebrato il santo NATALE e ci prepariamo ad affrontare con la fiducia che solo Dio può ispirare, il Nuovo Anno, 2023, che tutti prevedono ovunque dominato da tanta crisi e irto di difficoltà.

Auguriamo anche a voi il dono di poterlo affrontare con forza, serenità e ottimismo.

Per questo vi abbiamo ricordato nella Messa di Natale e continueremo a pregare per voi.

Ho pensato di inviarvi, assieme a queste brevi parole di Augurio per il Nuovo Anno, anche alcune foto di questo nostro Natale con le quali vogliamo mostrarvi che pensiamo a voi ed esprimervi la nostra gartitudine.

Grazie della vostra simpatia e della vostra amicizia.

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Presepio Vivente 2022

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Bambini davanti al Presepio Vivente Pranzo conviviale di NATALE

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I bambini del Presepio assieme a me, Merida, Aline e Deodata

P. Giovanni Querzani

assieme alle mamme e ai bambini

Della Casa-Famiglia “Tupendane”

Carissimi Amici e Benefattori.

Il NATALE che ormai si avvicina lo celebreremo qui in Congo con l’abituale fede e gioia di questa povera gente capace di rivolgere il cuore a Dio sorgente continua di forza e di speranza.

Un Natale che avverrà tuttavia in un contesto politico e socio-economico molto problematico e difficoltoso, non solo per le conseguenze disastrose provocate a livello economico dalla guerra che in Ukraina continua purtroppo ad inasprirsi acuendo una crisi sempre più acuta e generalizzata, ma qui da noi in Congo accentuata anche dalle drammatiche sofferenze provocate dai conflitti armati tuttora attivi nelle nostre martoriate Provincie all’Est di questo immenso Paese.

Le conseguenze di tutti questi continui scenari di violenze sono per tanta nostra gente, già afflitta da una povertà ai limiti della sopravvivenza, molto devastanti e continuano a provocare un numero impressionante di sfollati stimati attualmente a più di 5 milioni e mezzo. Si tratta di una vera emergenza umanitaria purtroppo del tutto ignorata.

Al momento, oltre al gruppo ribelle di matrice islamista che opera soprattutto all’estremo nord, il Movimento ribelle più attivo e pericoloso è quello denominato M23, sostenuto in armamenti e militari dal vicino Ruanda. Da diversi mesi occupa un ampio territorio a nord di Goma, capoluogo della Provincia del Nord-Kivu (contigua alla nostra) dove sta mettendo a dura prova le forze armate congolesi e il contingente dell’ONU, affliggendo alla popolazione civile sofferenze enormi che hanno raggiunto il loro parossismo la settimana scorsa con uno spietato massacro di circa 300 civili.

Nonostante le diverse ingiunzioni formulate da diversi Paesi africani riuniti in un vertice speciale a Nairobi e da parte di alcune altre Potenze, non sembra intenzionato a demordere.

Questo pericolo che minaccia l’integrità territoriale del Congo è stato denunciato con energia anche dalla Conferenza episcopale congolese che ha indetto, nella giornata di domenica 4 dicembre, una grande manifestazione pacifica e patriotica di protesta accusando apertamente la diretta implicazione soprattutto del Ruanda e l’ipocrita connivenza di certe grandi Potenze preoccupate solo di appropriarsi delle favolose ricchezze minerarie di queste ricche Provincie.

In una situazione così complessa e difficile è impossibile non sperimentare un sentimento intenso di impotenza e anche una inquietudine per l’avvenire.

Alcuni segni incoraggianti che stimolano il nostro impegno tuttavia non mancano.

La nostra scuola dedicata al santo Padre Pio, dopo il successo ottenuto ultimamente agli esami statali, ha registrato uno spettacolare incremento del numero delle iscrizioni fino ad arrivare a un effettivo di 710 alunni di cui la maggioranza, con nostra viva soddisfazione è costituita da 400 “bambine”!

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Successo agli esami statali Numero aumentato di alunni

Ci sono poi le due importanti opere sociali che riguardano l’assistenza ai bambini colpiti dalla malnutrizione e da situazioni familiari che li rendono particolarmente vulnerabili.

Sono il Centro Nutrizionale per i bambini malnutriti che accoglie centinaia e centinaia di bambini malnutriti offrendo un pasto e un minimo di assistenza sanitaria e il Centro di Assistenza (Casa-Famiglia Tupendane) dove in media una trentina di bambini vulnerabili ricevono una assistenza assidua e amorosa da parte di mamme congolesi davvero ammirabili.

Queste due opere benefiche così ben viste e apprezzate dalla gente vorremmo poterle continuare per non deludere i bisogni e le aspettative di tanta povera gente priva di ogni sostegno.

Le sofferenze di tanti bambini innocenti non possono lasciarci indifferenti e soprattutto non possono lasciare indiffrerente la divina Provvidenza.

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Bimbi denutriti Assistenza sanitaria gratuita

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Refettorio dei bambini denutriti

Questo ci spinge a raddoppiare la nostra fiducia nella Provvidenza di Dio che ha a cuore tutti questi bambini innocenti. Il suo amore non può abbandonarli nella loro condizione di sofferenza e non ci farà mancare l’aiuto indispensabile attraverso l’impegno generoso di coloro che, nonostante le grandi difficoltà attuali, avranno la possibilità di offrici di gran cuore il loro sia pur modesto sostegno.

Ma vogliamo ricordare con rinnovata gratitudine nella nostra preghiera anche tutti coloro che fino ad oggi ci hanno offerto la loro preziosa solidarietà e auguriamo a tutti un santo Natale e un Nuovo Anno benedetto dal Signore.

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Bambini e Amici della Casa-Famiglia Tupendane

P. Giovanni Querzani

con mamma Merida e tutti i nostri bambini

- Bukavu – R.D.Congo – 10/12/2022

Carissimi Amici e benefattori,

non mi è facile scrivervi questa lettera in questo momento così difficile, incerto e gravido di inquietudine per come sta evolvendo la guerra contro l’Ukraina e per le pesanti conseguenze economiche che continueranno a pesare ovunque: sia sul mondo occidentale, sia, anche con maggiore incidenza, sui Paesi del Terzo Mondo.

Nella nostra Regione del Kivu, all’estremo est del Congo, dove numerosi gruppi armati sono sempre attivi e contribuiscono a mantenere la popolazione in una situazione di permanente insicurezza, il brusco aumento dei prezzi di tutti i generi alimentari che è avvenuto proprio non ci voleva, perchè condanna la popolazione già tanto povera a una maggiore indigenza.

Ne abbiamo subito il contraccolpo anche noi per il nostro Centro Nutrizionale e il nostro Centro di Assistenza Tupendane nel quale vengono assistiti i bambini più vulnerabili.

Oltretutto, alcuni mesi fa’ mi è capitato un banale incidente che mi ha costretto a un brusco rientro in Italia. Per inavvertenza non mi ero accorto che il mio Visto di permanenza in Congo della durata di 5 anni mi era scaduto senza che l’avessi fatto rinnovare in tempo. Ho dovuto dunque precipitare la partenza per il mio rientro in Italia che avevo previsto per più tardi allo scopo di risolvere alcuni problemi di salute.

Grazie a Dio dispongo di una équipe di collaboratori molto valida che è in grado portare avanti le nostre attività senza difficoltà, anche in mia assenza.

Mamma Merida, che dirige con grande impegno e competenza la Casa Famiglia Tupendane e supervisiona tutte le altre attività, mi tiene costantemente informato.

La prima bella notizia che mi ha dato riguarda il risultato straordinario registrato dalla nostra Scuola San Pio (da Pietrelcina); agli esami statali tutti i nostri alunni, eccetto uno, sono stati promossi. Un successo davvero esaltante e una grande soddisfazione per i nostri insegnanti e per i genitori dei nostri alunni. Questo successo scolastico ha incentivato le iscrizioni per il nuovo anno che ha visto raddoppiato il numero degli alunni:704 divisi in 16 classi. Il massimo della capienza!

 

 

Piccoli alunni in classe Alunni durante la ricreazione

La nostra Casa-Famiglia (Centro di Assistenza) accoglie e si prende cura attualmente di 35 bambini e una povera mamma. Nel clima familiare che vi regna le nostre brave mamme che si prendono cura di questi bambini vulnerabili lo fanno in maniera davvero ammirevole.

 

Bambini della Casa-Famiglia Aline con due bimbi

Il nostro Centro Nutrizionale è frequentato da più di un centinaio di bambini in stato di denutrizione che vengono da differenti quartieri molto poveri accompagnati da un familiare.

La pappina caloro-proteica e il pasto che ricevono li aiutano a compensare le carenze alimentari di cui soffrono nelle loro famiglie permettendo loro poco a poco di rimettersi in uno stato di salute meno precario.

Refettorio del Centro Nutrizionale Bimbo che mangia

Riflettendo sulla situazione attuale, ciò che non manca di destare preoccupazione in noi deriva da questo pensiero: se la crisi innescata da questa malaugurata guerra contro l’Ukraina dovesse, come si teme, prolungarsi per troppo tempo, la conseguenza inevitabile sarà quella di far diminuire notevolmente il provvidenziale sostegno che ci ha permesso fino a oggi di portare avanti queste attività socio-umanitarie tanto importanti per il bene di tutti questi bambini.

Vogliamo sperare di no. Ed è per questo che assieme a tutti questi nostri bambini continuiamo a pregare perché ciò non avvenga. Il Signore sa tutto e noi vogliamo continuare a confidare nella sua Provvidenza.

P. Giovanni Querzani

Missionario a Bukavu

nella Repubblica Democratica del Congo

26/09/2022

Cari Amici e Benefattori,

anche quest’anno attraverso il cammino quaresimale ci stiamo avvicinando alla celebrazione della Pasqua, l’avvenimento centrale della nostra fede.

Il contesto storico nel quale ci troviamo a vivere purtroppo non favorisce il clima di gioia che la festa di Pasqua richiederebbe.

Già da due anni eravamo in lotta con la temibile pandemia del Covid 19 che ha provocato tanta inquietudine, tanto stress e tante perdite umane in tante parti del mondo.

Proprio nel momento in cui cominciava a profilarsi una sia pur tenue speranza di superamento di questa calamità, si è abbattuta imprevista e inaspettata un’altra più grande e terribile calamità : la guerra in Ukraina, alle porte dell’Europa. Una follia che rischia di avere tragiche conseguenze non solo per il Paese vittima di questa atroce invasione militare, ma per il mondo intero.

A parte lo scenario catastrofico, che speriamo non si avveri, di una espansione di questo conflitto a una terza guerra mondiale, si possono già constatare le conseguenze economiche che stanno infierendo ovunque e minacciano di mettere a dura prova soprattutto i Paesi che appartengono alla fascia più debole delle nazioni in via di sviluppo delle quali fa parte anche questo paese, il Congo.

Lo spettro che si profila è quello di una « crisi alimentare globale ».

Le prime avvisaglie sono già presenti : oltre al rialzo del prezzo dei carburanti, che si è già verificato l’aumento di tutti i prezzi dei generi alimentari di base.

Se a questo seguirà anche un blocco delle importazioni, allora la situazione alimentare diverrà del tutto critica.

Questa prospettiva mi sconvolge pensando che qui da noi in Congo, secondo le statistiche dell’ONU, 70% della popolazione vive sotto la soglia della povertà e ci sono circa 27 milioni di congolesi in situazione di « insicurezza alimentare » e tanti di loro sono bambini.

Ne abbiamo esperienza diretta nel nostro Centro nutrizionale di Kadutu.

L’interrogativo che mi assilla è questo : fino a quando saremo in grado far fronte alla « emergenza nutrizionale » che si prospetta e che coinvolgerà tanti altri bambini ?

Assieme a papa Francesco innalziamo ogni giorno le mani verso il Cielo invocando dal Signore che la tragedia della guerra in corso possa terminare e ritorni la pace.

Il 25 marzo, festa dell’ Annunciazione, con intensa emozione e profonda fiducia, ci siamo uniti al Papa per la speciale preghiera di consacrazione della Russia e dell’Ukraina e di tutta l’umanità (noi compresi) al Cuore Immacolato di Maria.

L’efficacia di questo atto così significativo di fede, condiviso da milioni di credenti sparsi in tutto il mondo, non potrà mancare ad apportare un beneficio positivo alla soluzione di questa guerra insensata e atroce, come pure delle altre guerre « dimenticate » che da anni sono in corso in altre parti del mondo.

Qui nell’est del Congo ne abbiamo subite ben due consecutive, seguite da una serie ininterrotta di conflitti armati e di atti di banditismo con atrocità e violenze di ogni genere che continuano a martoriare popolazioni inermi ed esauste.

La notizia che papa Francesco verrà nel mese di luglio a Goma, in questa parte sperduta e dolente dell’Africa, per celebrare una Messa proprio nel villaggio vicino al quale si svolse nel febbraio del 2021 la tragedia dell’uccisione del nostro amato e indimenticabile Ambasciatore Luca Attanasio e dei suoi compagni, è stata accolta con viva gioia dalla popolazione congolese come grande segno di conforto e di speranza .

E’ il grande dono che scaturirà da questa Pasqua.

Che il Signore Risorto porti anche a ciascuno di voi la grazia di cui avete maggiormente bisogno.

Auguro avoi tutti, e a ciascuno personalmente, una santa e gioiosa Pasqua !

Bukavu, 2 aprile 2022

P. Giovanni Querzani

Missionario a Bukavu – R.D.Congo

Bukavu, 2 aprile 2022

P. Giovanni Querzani

Missionario a Bukavu – R.D.Congo

Cari AMICI,

Anche quest’anno il NATALE è ormai alle porte. Un Natale dominato purtroppo un po’ dovunque da nuovi seri problemi. Si profila minacciosa la diffusione della nuova variante Omicron del virus Covid 19 che desta ovunque serie preoccupazioni e continua ad imperversare la crisi socio-economica che per tanta povera gente è sempre più affliggente.  Mi ha impressionato leggere poco tempo fa’ un articolo sul fatto che anche in Italia le persone bisognose di aiuto alimentare sfiorano i 5 milioni.

Che dire allora della realtà di questo nostro amato Paese, il Congo, dove le persone in condizioni di « insicurezza alimentare », spesso anche molto gravi, ammontano a decine di milioni ?

E’ una realtà che abbiamo così spesso davanti agli occhi e di fronte alla quale ci sentiamo sempre più impotenti, tanto più che la nefasta azione di numerosi Gruppi armati e del banditismo che dilaga continuano ad infierire sulla popolazione, nonostante le particolari e drastiche misure militari prese mesi fa’ dal Governo centrale nelle Provincie più martirizzate, quelle del Nord-Kivu e dell’Ituri. Provvedimenti che si sono dimostrati, a detta di molti, in buona parte deludenti e scarsamente efficaci.

Una immagine di questo stato pervasivo di sofferenza che affligge tanta povera gente l’abbiamo avuto giorni nell’arrivo di questa bimba, Birindwa Mugolì, che abbiamo accolto nel nostro Centro di Assistenza per i bambini vulnerabili. Era accompagnata dalla nonna paterna.

Questa bimba di 4 anni con una tristezza profonda scolpita sul volto era rimasta abbandonata dai suoi giovani genitori che l’avevano messa al mondo dopo una convivenza superficiale. Il babbo se n’era andato alla ricerca di altre avventure in uno dei tanti siti minerari della regione dell’Urega dove si scava artigianalmente l’oro o il coltan e abbonda la prostituzione, La mamma se n’era andata a convivere con un altro uomo. Venuta a conoscenza della triste situazione di questa sua sfortunata nipotina, è intervenuta la nonna paterna che abita in un quartiere povero di Bukavu. Non ha esitato ad andarla a prendere e se l’è portata a casa sua. Ma le bocche da sfamare in quella casa erano molte e la povertà opprimente.

La bimba continuava a deperire. Allora ha pensato di portarla nel nostro Centro Nutrizionale di Kadutu. Appena ci siamo resi conto della sua penosa situazione, non abbiamo esitato ad accoglierla nella nostra Casa-Famiglia Tupendane dove siamo certi che con una buona alimentazione e cure appropriate congiunte soprattutto alla dedizione amorevole delle nostre brave mamme e alla simpatica compagnia degli altri bimbi, anche la piccola Mugolì non tarderà a riprendersi e a riacquistare il suo sorriso e la sua vivacità.

E’ nel contesto di questa povertà opprimente e del degrado morale da essa favorito che celebreremo anche quest’anno il Natale di Gesù. Lui è venuto proprio a condividere questa nostra natura umana decaduta per elevarla con la forza del suo amore e restituirle tutta la sua dignità.

L’avvenimento che precederà di qualche giorno la Festa di Natale quest’anno sarà un evento del tutto speciale : 8 coniugi che pur essendo battezzati da tanti anni convivevano e si trovavano quindi in una situazione matrimoniale irregolare, hanno deciso di regolarizzare il loro matrimonio e si stanno preparando con impegno. La benedizione coniugale li reinserirà a pieno titolo nella Comunità cristiana.

Lo stesso giorno i loro figli più piccoli, in tutto 14, dopo il loro matrimonio religioso, riceveranno il Battesimo. Sarà una grande festa che inonderà tutti di gioia e ci farà sentire questo Natale come un Natale vero e autentico : Gesù accolto con fede in queste 8 famiglie  alle quali ci uniremo tutti noi per celebrare il grande evento della venuta di Gesù.

E’ con questa bella notizia che, assieme a tutti i nostri bambini che vi ricordano e pregano per voi, vi auguriamo un santo NATALE vissuto senza sfarzi né sprechi inutili, ma con la semplicità e con la gioia vera della fede di questi nostri fratelli congolesi

P. Giovanni Querzani

Missionario a Bukavu (R.D. Congo)

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Auguri di Buone Feste a tutti anche dall’Associazione

« LA TUA MANO PER LA PACE-AMICI DI PADRE QUERZANI-ODV »

Per sostenere i bimbi di Padre Querzani e le loro famiglie è possibile con il sostegno a distanza.

Per il sostegno di tutte le attività svolte a Bukavu : Scuole, Casa Famiglia, Centro Nutrizionale, sostegno Sanitario, Scuola di taglio e cucito ecc.. si possono fare donazioni liberali utilizzando i seguenti canali

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Si informo che il nostro socio Dott. Walter Neri, neurologo in pensione dell’Ospedale di Forlì e che ora si occupa dell’ufficio Migrantes della Diocesi di Forlì-Bertinoro, che ha avuto modo di conoscere Padre Giovanni Querzani, ha organizzato un INCONTRO IN DIRETTA STREAMING SU GOOGLE MEET, con Padre Querzani e Padre Bordignon della Missione Saveriana di Bukavu per un colloquio di TESTIMONIANZE DAL CONGO.
L’evento si terrà LUNEDI’ 19 APRILE 2021 alle ore 20,30 come da volantino allegato.
L’invito è rivolto ai soci e amici dell’Assoc. LA TUA MANO PER LA PACE e dell’Ass. AMICI PADRE QUERZANI che d’ora in avanti lavorano congiuntamente.
Ci terremmo molto alla vostra partecipazione numerosa.

Visualizza la registrazione dell'incontro

Bukavu, 23/03/2021

Cari Amici,

anche quest'anno la Pasqua è ormai vicina e mi viene spontaneo inviarvi a nome di tutti i nostri bambini i più sentiti Auguri e qualche breve informazione della nostra vita qui in Congo.

Desidero innanzitutto esprimere dal profondo del cuore l'auspicio che la crisi sanitaria creata dall'epidemia del Covid 19, dopo tanti lunghi mesi di sconcerto, di paura e di sofferenze, possa essere finalmente superata grazie alla strategia vaccinale in corso.

Continuo a ringraziare il Signore che ha voluto, in maniera del tutto insperata, riparmiare le popolazioni del Congo da questo flagello che non pochi prevedevano rovinoso e catastrofico. La pandemia ha colpito sì anche questo Paese, ma senza provocare gli effetti nefasti che si temevano. Ci sono tuttavia tanti altri drammi che restano attivi e laceranti per la nostra gente: la povertà dilagante, la corruzione che mina il tessuto sociale legato a un sistema politico ancora precario e dagli sviluppi incerti, il dilagare dell'insicurezza e delle atroci violenze che colpiscono le popolazioni civili soprattutto qui nella nostra Regione del Kivu, all'Est del Congo. Una drammatica realtà quest'ultima che, dopo l'ignobile evento dell'uccisione del nostro Ambasciatore Luca Attanasio con l'eroico carabiniere di scorta e il loro autista congolese, non si è attenuata. Al contrario, si è accentuata con una sequela ininterrotta di altre uccisioni e altri massacri.

Perché, ci si chiede, si lascia perdurare questa catena di orrori che colpiscono quasi sempre civili innocenti, comprese donne e bambini? Chi arma e sostiene tutti quei gruppi armati che continuano a seminare morte e desolazione? Possibile che gli interessi egoistici tesi all'accaparramento delle ricchezze minerarie di cui è particolarmente dotato il Congo debbano sempre prevalere oscurando anche i valori umani più essenziali?

Non sarebbe finalmente ora che la Comunità Internazionale facesse seguire alle condanne puramente verbali interventi concreti ed efficaci per aiutare il Governo congolese a neutralizzare e sradicare quei gruppi armati e assicurare a queste popolazioni inermi e così a lungo martoriate il sacrosanto diritto alla sicurezza e alla pace?

Sono tutti interrogativi che irrompono continuamente dentro di noi e ci torturano nel doloroso sentimento di impotenza che proviamo.

Sono ormai molti anni che il grido di queste popolazioni rimane inascoltato nonostante le denunce e i tanti appelli accorati dei loro Pastori e di numerosi esponenti della Società Civile. Solo nel territorio di Beni, nel nord Kivu e nella vicina Provincia dell'Ituri il gruppo armato denominato ADF di matrice ugandese e islamica ha trucidato a partire del mese di gennaio più di 200 persone, senza contare i numerosi feriti e le decine di migliaia di persone costrette a fuggire dai loro villaggi. Il Congo ha attualmente più di cinque milioni di sfollati che vivono come "profughi" all'interno del loro stesso Paese. Più il milione di profughi rifugiati nei Paesi vicini.

Alla luce di questi dati sconcertanti, non si può non ammettere che il Congo stia vivendo un "tempo di Passione". Ma resto profondamente convinto che a questo tempo così doloroso, anche se sembra interminabile, seguirà certamente la PASQUA.

Dio non può abbandonare questo popolo dove sono tanti a rivolgersi a Lui con fede e tenace speranza. La Pasqua è lo sbocco sicuro del mistero che realizza il suo disegno di amore e di salvezza per chiunque che ha fiducia in Lui.

Devo dire che sono sempre sorpreso e profondamente ammirato davanti alla incredibile forza d’animo dei congolesi, alla loro immensa capacità di pazienza e di sopportazione, ai sentimenti di fede e di speranza che animano tantissime persone semplici e povere con le quali sono in contatto ogni giorno.

Nonostante gli enormi problemi e l'incubo continuo della morte, in questa gente c'è ancora tanta voglia di vivere, tanta "apertura" alla vita, tanto ottimismo e tanta fiducia in un avvenire migliore. Vedo ogni giorno una marea di bambini sempre pronti a sorridere e contenti di quel poco o niente che hanno o che ricevono.

Quanto abbiamo da imparare dai poveri, dai semplici e dagli ultimi!

Spero anch'io, e lo auguro anche a tutti voi, di potere arrivare, per la grazia di Gesù Cristo, a questo traguardo gioioso della Pasqua!

Mentre, assieme al ricordo nella preghiera, vi invio i più fervidi Auguri, chiedo anche al Signore che si produca qui in Congo "il prodigio" di un vero rinnovamento politico che tutti auspicano e attendono. Per un vero avvenire "pasquale" di questo immenso Paese occorre infatti una nuova classe politica fatta di uomini che non pensino solo ai propri interessi egoistici, ma siano animati da autentici sentimenti patriottici, uomini visionari, intrapprendenti e attivi, capaci di orientare le immense ricchezze del Congo al bene comune attivando e valorizzando le enormi risorse umane di cui questo Paese dispone.

Buona Pasqua a tutti!

P. Giovanni Querzani

Missionario a Bukavu - R.D. Congo